È vero: i fanghi d’alga rappresentano un aiuto contro gli inestetismi causati dalla cellulite e levigano la pelle. Come ogni medaglia, però, anche questa ha il suo rovescio. Ebbene, molti dermatologi sconsigliano i fanghi d’alga alle donne che hanno problemi di tiroide e pelle sensibile, che aspettano un bambino oppure sono nella fase di allattamento. E poi c’è chi invita a non tenere i piedi ben piantati per terra: “Purtroppo esiste un’informazione distorta – dice Maria Grazia Caputo, medico estetico presso l’ambulatorio di medicina estetica dell’ospedale Fatebenefratelli – perché questi prodotti vengono propagandati come la soluzione, la panacea del trattamento della cellulite. In realtà non è assolutamente così. Sono tutti trattamenti che possono avere una qualche efficacia ma soltanto a livello superficiale. Non dimentichiamoci che la cellulite è un problema legato ad un disturbo del microcircolo e non si risolve certo con l’applicazione del fango sulla pelle“. Un aiuto, appunto. Ma non una soluzione.
Eppure, soprattutto con l’avvicinarsi della bella stagione, una consistente fetta dell’universo femminile (e negli ultimi anni anche quello maschile si lascia “tentare”…) ricorre all’utilizzo dei fanghi d’alga nel tentativo di affrontare al meglio la fatidica prova costume: “Vengono considerati da molti – continua l’esperta – come il rimedio naturale migliore contro gli inestetismi della cellulite e bisogna considerare l’aspetto che migliore non vuol dire necessariamente efficace. Possono essere di aiuto nel migliorare la compattezza della pelle, migliorarne un pochino il tono, nel renderla più levigata ma non sono un reale trattamento terapeutico della cellulite”. L’importanza è avere la consapevolezza, per il resto via libera perché comunque si tratta di prodotti naturali.
La Caputo pone quindi l’accento su alcune necessarie precauzioni: i fanghi d’alga non devono essere utilizzati in presenza di lesioni cutanee e bisogna far presente che, interferendo sulla funzionalità della tiroide, “potrebbero comunque alterare il dosaggio degli ormoni e l’accumulo di iodio all’interno dell’organismo“.
“Ripeto – conclude la Dottoressa – in soggetti sani questo prodotto potrebbe non costituire un problema. In soggetti che invece già hanno delle patologie potrebbero esasperarle. Nei soggetti che hanno una pelle sensibile e iper reattiva, infine, possono manifestarsi delle reazioni irritanti che potrebbero assumere delle proporzioni più importanti, più rilevanti. È chiaro che non succede niente di irreparabile anche perché solitamente in questi casi la persona che utilizza il fango dopo aver visto che queste sono le conseguenze smette di usarlo. Per cui gli effetti sono solitamente transitori però ci possono essere soprattutto nel caso di utilizzo di preparazioni fai dai te“.
Fonte: velvetbody.it